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"Divinità + Idoli" 2018

23 agosto-1 settembre
Salone d'arte Heidmann @Haw Contemporary
Kansas City, Missouri, Stati Uniti

Fin dall'inizio non sono stato animato da un progetto precostituito, ma mi sono orientato verso quella che lentamente ha preso forma da una necessità di modellare immagini decise e di carattere positivo, da affiancare a tutte quelle in negazione che solitamente caratterizzano il mio approccio visionario alla realtà. Si è formato un gruppo numeroso di figure complementari che riempiono caoticamente il vuoto tra i due poli opposti dell'esistenza.

Viste dall'esterno, sembrano una serie variabile di divinità o idoli a seconda che ci conducano verso noi stessi o ci allontanino. Da un altro punto di vista, sono un grande esercito di metamorfosi, elementi transitori e relativi del processo creativo. Una costante delle variazioni che spingono le sculture verso una continua rigenerazione è il tentativo schizofrenico di stabilire la gamma stratosferica dell'essenza umana. Qui, per la prima volta, l'individualizzazione di soggetti "positivi" ha permesso di creare un pantheon equilibrato e di armonizzare gli effetti dell'impatto espressivo sulla realtà. È come partecipare a un antico carnevale in cui la maschera che riflette un ordine mitologico corrisponde alla vera somiglianza di cui siamo fatti.

Opere realizzate esclusivamente con stampi in gesso colati che giocano con i multipli come una protesta per esercitare una trasformazione e arrivare a un "oggetto scultoreo", individuale e autonomo dove tuttavia si continua a percepire la matrice della leggerezza di un carattere seriale non realizzato dall'artista. Ho avuto l'opportunità di lavorare nei centri di ceramica cinese, Jingdezhen e Dehua, e di sviluppare questa metodologia che viene utilizzata magistralmente/espertamente in queste città. Al mio ritorno dalla Cina, ho voluto continuare a lavorare allo stesso modo, utilizzando figurine simili a quelle di Meissen o Sèvres e con l'assistenza di un calcografo locale per gli stampi. Partire da una figura impersonale preesistente ha provocato in me una reazione a contaminare il soggetto, sfruttando il concetto di materia creativa che vagando nello spazio storico e interiore si concentra su determinate immagini per poi disintegrarsi nuovamente in materia pura. Un'immagine pronta come se fosse pronta, un'idea della figura che può servire a dare vita a una nuova genesi che è stata il punto di partenza.

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